martedì 28 maggio 2013

Perché monitorare il web?

Perché monitorare il web?
Con molta probabilità 10/12 anni fa la tua azienda non aveva ancora un sito web. In quel periodo non era ancora ben chiaro quale fosse lo scopo di averne uno. La percezione era simile a quella dell'acquisto di un fax, strumento aziendale che "dovevi avere"; di conseguenza i primi siti web erano letteralmente "acquistati" come un bene materiale, solo per poterne indicare il link sulla carta intestata insieme alla propria email. Davano un tono di "al passo con i tempi".

Dopo il sito è arrivato il web marketing primordiale, percepito come incerta strategia che avrebbe voluto, chissà perché, posizionare il tuo sito ai primi posti dei motori di ricerca. (In quel periodo il "banner" era l'unica vaga idea di promozione per chi iniziava a credere nel web).

Perché spendere soldi in questa direzione quando il mio mercato è nel mondo reale?

Oggi esistono due tipi di aziende: Ci sono quelle che si sono evolute, cioè quelle che hanno imparato prima di altre a vedere e considerare il web come un'opportunità, che hanno capito che internet è uno dei fattori predominanti di ogni attività e che è necessario dedicarci tempo e risorse.
Il secondo tipo di azienda è quella che continua a pensare al web come un fax, e che rischia l'estinzione , perché sta per essere tagliata fuori da un mondo che si è spostato sulla rete continuando ad ignorare quelle che un tempo erano opportunità e che oggi sono invece necessità primarie e imprescindibili.

Scopriamo perché.

Un passato recente, molto molto lontano.
Fino a qualche tempo fa la reputazione e l'immagine delle aziende era costruita unicamente dall'azienda stessa per mezzo di operazioni di comunicazione monodirezionale, dall'azienda al cliente.

Se, usando la stessa marca di sapone "delle dive" ti trovavi male, sicuramente la colpa non era del sapone ma della tua pelle, visto che le dive lo usavano trovandosi meravigliosamente.
L'azienda utilizzava i tradizionali canali della pubblicità e dei media per promuovere i propri prodotti e sé stessa con messaggi che, oltre a non essere verificabili, non permettevano repliche, se non attraverso associazioni di consumatori.

I problemi e le criticità rappresentavano l'eccezione ed erano comunque facilmente gestibili in quanto la loro velocità di diffusione e di coinvolgimento delle persone era molto lenta e si perdeva nel tempo, affievolendosi fino ad essere dimenticata. Nei casi più gravi, le efficaci operazioni di recupero avviate dagli uffici stampa permettevano di mettere a tacere situazioni che dopo breve nessuno avrebbe più ricordato.

Con ciò non si vuole sminuire l'operato delle aziende ma solo il fatto che, prima, era relativamente facile tenere sotto controllo ogni situazione e il potere comunicativo dell'azienda era molto più potente e influente di quello dei propri clienti.

Il nuovo mondo.
Nell'era del web 2.0 o, per dirla meglio, "oggi", la rete ha preso il sopravvento. I consumatori, gli utenti, la gente comune, ha assunto il potere comunicativo e può contare su un numero praticamente infinito di relazioni, di contatti e di canali per diffondere in tempo reale ogni pensiero.

Qualunque sia la natura e la posizione di ciascun pensiero, la rete lo rende indelebile. Ciò che dicono gli utenti rimane per sempre, da qualche parte, nella rete. Non scade mai.

E può essere trovato con estrema facilità in qualunque momento, da chiunque.

Le opinioni espresse dagli utenti e il passaparola creato dalle loro relazioni non è più controllabile. Coinvolge chiunque e qualunque cosa, compresi i prodotti, le aziende e i brand, ecc.

Il pensiero degli utenti non è sempre collegato alle azioni aziendali (promozioni, comunicazione, eventi, ecc.) e cresce costantemente. Si consolida nel tempo può ed aumentare il numero di utenti raggiunti.

Ad animare tutto questo, c'è l'idea comune di poter essere di aiuto ai propri amici o ad altri utenti, di condividere le proprie esperienze, ecc.

La reputazione, la percezione dei brand e dei prodotti, il gradimento e le critiche oggi sono sui blog, sui forum, sui social media, ecc. Vengono espresse in tempo reale, alimentano discussioni, influenzano e orientano i consumi. A prescindere da ciò che dice l'azienda.

Perché il commento di un altro utente è genuino, gratuito, informale e sincero. Perché è frutto di una esperienza e il bisogno di condividerla crea il più potente veicolo promozionale.

I clienti non sono più consumatori
Il cliente non è più un consumatore, ha assunto il ruolo di influenzatore.

Una volta, il marketing insegnava che un cliente insoddisfatto avrebbe parleto male di noi ad almeno altre 10 persone. (Per alcuni erano 7, per altri 15, ecc.)

Nel mondo on-line della condivisione e della relazione ogni giudizio negativo ha la capacità di influenzare decine di migliaia di potenziali clienti.

Come abbiamo visto, questa insoddisfazione manifestata, se non gestita, rimane sul web per sempre.

E si propaga in modo costante.

Questa pagina inizia indicando ciò che fa l'85% degli utenti: cosultare il web per orientarsi prima di un acquisto.

E se cercasse la tua azienda o un tuo prodotto, come verrebbe orientato dalle informazioni trovate in rete?

Ascolta il web per capire chi sei

Ascolta il web, per capire chi sei.
Il punto di partenza è l'ascolto. Si può iniziare da oggi, oppure si può iniziare oggi cercando le informazioni di tutto ciò che è successo fino ad oggi.

Scoprirai cose che non erano state previste, cose totalmente contrarie alla realtà, commenti banali o scorretti ma anche entusiasmanti, idee, consigli e trovate geniali.

Scoprirai che esistono utenti fedelissimi davvero appassionati a ciò che fai e altri che non ti consigliano o che paragonano i tuoi prodotti a quelli di aziende che tu non consideri concorrenti.

Scoprirai ciò che sei, visto dal lato dei clienti veri.

Ascolta il web, per capire cosa offri
Il tuo prodotto di punta, perfetto e indistruttibile, è davvero percepito così da chi lo usa?

E del prodotto concorrente cosa si pensa?

Il monitoraggio e l'analisi dei giudizi espressi dall'utente inizia a prendere forma e ti permette di individuare i punti di forza e i punti deboli di ogni prodotto o servizio del tuo settore.

Intervenire, partecipare
La parola chiave del momento è "partecipare", relazionarsi, mostrare la propria presenza e disponibilità.

Per farlo è necessario monitorare il web, non solo per analizzare i giudizi degli utenti ma anche per conoscere, in tempo reale, se ci sono situazioni che richiedono un intervento immediato.

mercoledì 22 maggio 2013

Novità di Google

Le novità di Google I/O per il business e per l’education
Di Andrea Testa - 22 maggio 2013 - TECNOLOGIA

Google I/O è una conferenza annuale ormai giunta alla 6a edizione. Google ha presentato a San Francisco rilevanti novità sotto un po’ tutti i fronti toccati dall’azienda e non ha mancato di sottolineare la sua vision e le idee che la stanno rendendo protagonista della scena tecnologia contemporanea.

I temi principali, su cui si giocherà la partita IT del domani, che i più grandi attori del settore ed analisti (Gartner in primis) hanno ipotizzato essere vincenti nel prossimo medio, lungo termine, sono essenzialmente 4 e cioè cloud, mobile, information e social. Sulla base di queste stime appare evidente come Google sia ben posizionata e come potrà essere parte attiva del mercato.

Il Google I/O 2013 ha introdotto molti elementi che porteranno l’user experience degli utenti ad essere la più coinvolgente ed unificata a prescindere dal dispositivo utilizzato (mobile), che renderanno possibile usufruire di migliori strumenti di messaggistica e collaboration (social), che consentiranno un accesso più economico all’enorme potenza di calcolo offerta dal gigante del web (cloud) e permetteranno di lavorare, studiare ed accedere alle stesse informazioni disponibili in contesti privati (information).

Cloud Platform

Google Compute Engine, la piattaforma di “calcolo puro” su cui acquistare macchine virtuali, è ora stato rilasciato pubblicamente all’indirizzo http://cloud.google.com. Il Google Cloud Datastore, in prima istanza disponibile nelle applicazioni Appengine, è ora stato promosso a servizio stand alone, mentre con l’introduzione di un ambiente di esecuzione PHP (la richiesta più quotata dal lancio del servizio) e di un nuovo conteggio orario del billing, Appengine apre le porte a moltissimi sviluppatori web.

Google Apps e Google Plus

Apps ha ora a disposizione un più recente subset di API di amministrazione, l’Admin SDK, utili per la realizzazione di software ancora più integrato con la piattaforma. Questa SDK migliora e consolida le precedenti API ed introduce nuove possibilità con le Directory e Reports API.

Novità anche per Google Plus, ora utilizzabile anche in ambiente enterprise grazie alla presenza di interfacce di programmazione che consentono modifiche in scrittura su post e cerchie.
I programmatori di Google hanno anche rinnovato il layout di questo servizio social ispirandosi, per la versione desktop, ad una concezione ed un design molto più tablet/mobile oriented.

Google Hangouts è disponibile in una nuova versione che sostituirà presto la tradizionale ed un po’ attempata chat ed applicazione Google Talk nel mondo Android. Funzionalità supportate e degne di nota sono l’invio di immagini e di video oltre che al puro testo ed una migliore e più estesa copertura dei device iOS: anche con smartphone e tablet Apple gli utenti potranno partecipare a video ritrovi di gruppo fino a 15 persone.

Gmail dispone ora di una gestione dello spazio unificato a Drive e mette a disposizione dei propri utenti non solo un unico storage di 30 GB ma anche la possibilità di ingrandire a piacimento la propria inbox. Un ulteriore elemento innovativo annunciato proprio durante la conferenza è stato l’introduzione dei pulsanti di azione rapida: il sistema riconoscerà la tipologia ed il formato dei messaggi ricevuti e proporrà dei pulsanti azione intelligenti per intraprendere determinati task senza dover effettivamente aprire e leggere l’email. Ad esempio sarà possibile, ricevuto un appuntamento di calendario, confermare o negare la nostra presenza, oppure accedere con un solo click ad un documento condiviso senza dover raggiungere il suo link all’interno del testo.
Il servizio di posta elettronica è ora in grado di supportare, negli Stati Uniti, l’invio di somme di denaro tramite Google Wallet, uno strumento che è in grado di garantire gli adeguati standard di sicurezza necessaria in tutte le transizioni economiche.

For Education

Importanti anche le news inerenti al mondo studentesco: Google ha reso noto che nel mondo sono ben 25 milioni le persone (non solo ragazzi ma anche personale didattico e dello staff scolastico ed universitario) che quotidianamente accedono ai servizi erogati dalla piattaforma Apps in questa declinazione. Per loro sarà presto disponibile un canale dedicato di Play con cui distribuire e consentire l’accesso ad un enorme ventaglio di soluzioni educative studiate per i device Android: Chrome OS ed i Chromebook resteranno disponibili come dispositivi For Edu, ma saranno anche affiancati dai tablet Nexus, una scelta che premierà ancor di più l’adozione di tutta la suite Apps.

In conclusione quello che emerge dalla 6a conferenza I/O è un ecosistema Google ancora più coeso, focalizzato sul futuro delle tecnologie IT e molto attento ai bisogni Business ed Education: come al solito siamo curiosi di provare con mano queste e tutte le novità che il team di Mountain View ci riserverà ancora.

Articolo scritto da Andrea Testa
Laureato in Comunicazione Digitale, curioso ed affascinato dall'informatica, specialista Google Apps. Sviluppatore software, ama tutto ciò che si manifesta sotto forma di intelligenza, tecnica ed innovazione, come il web e l'open source.
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martedì 21 maggio 2013

Cosa e Chi è la SEO.

Ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO)
invia via mail
Chi e Cos’è SEO
Cerchiamo di definirlo con chi la SEO la fa.
SEO è l’acronimo di Search engine optimization o, se parliamo della professione, di Search Engine Optimizer. A differenza di quanto “diciamo” erroneamente riportato dalla documentazione ufficiale di Google su cosa sia la SEO, o meglio nel loro caso il SEO, in questa sorta di guida o anche corso scritto cercherò di dire la mia sull’ottimizzazione per i motori di ricerca e sulla professionalità di chi opera nel settore.

Come primo step e come introduzione voglio prendere in esame proprio il documento che definisco erroneo perché questo sicuramente non rende omaggio alla nostra professione di Search Engine Marketer e disegna volutamente una realtà che tale non è.

La documentazione di Google recita come introduzione la seguente frase:

La decisione di avvalersi di un SEO è una decisione importante che può potenzialmente migliorare il tuo sito e consentirti di risparmiare tempo, ma può anche rischiare di danneggiare il tuo sito e la tua reputazione. Assicurati di comprendere quali sono i vantaggi potenziali nonché i danni che un SEO irresponsabile può causare al tuo sito.
Questo paragrafo oltre ad essere errato nella sostanza è anche un insulto alla nostra professione, ma soprattutto un’offesa a ciò in cui crediamo e a ciò che amiamo, e vi spiego il perché.

La decisione di avvalersi di un SEO è una decisione importante
Senza dubbio la decisione di avvalersi di un SEO è molto importante come dice la documentazione di Google e in Inglese anche la documentazione di Bing. Cosa rende la SEO e coloro che operano nel settore così importanti per la buona riuscita di un progetto sul web deriva in primis dalle seguenti caratteristiche personali:

curiosità,
determinazione,
capacità di ricerca
particolare attenzione ai dettagli.
Tenete a mente la frase che ora scriverò perché va considerata a partire dal livello più basso della scala fino al più elevato…dalla manovalanza alla dirigenza.

Il 90% dei progetti web si portano dietro enormi problemi SEO che derivano da una scorretta implementazione del software.
Se vogliamo condirla di più in quel 90% c’è un buon 50% che somma ai problemi software una incredibile caoticità nel piano editoriale e di produzione dei contenuti.

Un SEO può potenzialmente migliorare il tuo sito e consentirti di risparmiare tempo
Frase falsa e tendenziosa soprattutto se consideriamo il seguito, che esamineremo nel capitoletto successivo. Un SEO migliora il tuo sito e te lo posso assicurare, ma solo se coadiuvato da tutto quel complesso meccanismo che ruota attorno ad un sito/progetto web a partire dal reparto di sviluppo, design, user interaction e experience, copy, marketing, social e relationship/link building fino ad arrivare a quello dirigenziale.

Perché entrano in gioco così tante cose quando si parla di SEO? Fondamentalmente il motivo risiede nel fatto che in un settore così complesso e in continuo mutamento una figura professionale non può da sola governare l’evoluzione di un progetto nella sua interezza ed ecco perché

un SEO NON può consentirti di risparmiare tempo! Non significa un cavolo!
La SEO è una terra di mezzo (molto fertile) dove in un modo o nell’altro confluiscono tutti gli altri attori di un progetto web.

La SEO non è doping, ma preparazione atletica!

Un SEO può anche rischiare di danneggiare il tuo sito e la tua reputazione
La SEO non è doping, ma preparazione atletica!
Se vuoi i risultati devi faticare.
Frase falsa e priva di fondamento. Purtroppo la SEO è una di quelle professioni che non ha regolamentazione e come spesso accade il nostro inflazionato acronimo rientra nelle mire di chiunque voglia garantire o promettere una visibilità amplificata, ma fine a se stessa.

Ci sono moltissimi casi dove l’azienda in modo autonomo danneggia il suo sito o la sua reputazione e non c’è opinione o consulenza che tenga…in quei casi non c’è bisogno di fare Search Marketing.

Bisogna comprendere che la SEO non è magia.
I danni che un SEO irresponsabile può causare al tuo sito
SEO Irresponsabile è dire tutto e dire niente. Una persona irresponsabile non è degna di nessun titolo che sia essa un medico, un avvocato, un commercialista.

Un SEO irresponsabile non è un SEO, ma ricordatevi che la maggior parte di questa fetta che Google descrive ha contribuito lui stesso a crearla e farla proliferare.
Nonostante l’intento comunque positivo della documentazione ufficiale è ovvio che questa sia palesemente inadeguata per definire cosa sia un SEO, ma il risultato è più quello di dire cosa non è.

Un altro problema davvero evidente di questa sorta di spiegazione della professione è che si tratta di una semplice traduzione che utilizza come fonti e come esempi siti in lingua non Italiana e riferimenti difficilmente accessibili da un’utenza Italiana.

Un altro grosso problema, che va assolutamente messo in evidenza, è che alcune delle pratiche che Google esplicita come negative sono tutt’ora utilizzate da alcuni siti che rankano proprio per la chiave dove la documentazione spiega il contrario e altra nota fondamentale è che spesso alcuni aggiornamenti che Google rilascia influiscono solo dopo alcuni mesi anche sulle SERP (Search Engine Result Page) Italiane.

In sintesi è necessario specificare che non esiste un solo Google. Diversi fattori rendono il motore di ricerca così “complessamente” diverso e mutevole e tra questi c’è l’elemento lingua di pertinenza.

Fintantoché non sarà chiaro nelle menti di chi sta cercando un SEO e di chi vuole migliorare il posizionamento sui motori di ricerca (che in Italia “sono” Google) che il motore è mutevole e che Google.it in Italiano è diverso da Google.com in Inglese e così via per tutte le estensioni territoriali e mix di lingue e che subentrano componenti sociali e di personalizzazione fortissime sarà sempre difficile far comprendere alle persone l’importanza dell’ottimizzazione di un sito perché sia fruibile in modo corretto non solo dai motori di ricerca.

Un’altra cosa abbastanza vergognosa è ad esempio il fatto che una risorsa inutile come questa http://it.wikipedia.org/wiki/SEO presieda i primi posti come risorsa che deve istruire chi cerca informazioni sulla definizione.

Non parliamo della risorsa che invece domina la ricerca in questione ossia http://it.wikipedia.org/wiki/Ottimizzazione_(motori_di_ricerca) dove leggiamo già nelle prime righe alcune oscenità oltre che una disarmante semplificazione nel proseguio:

Con il termine ottimizzazione (Search Engine Optimization, SEO, in inglese) si intendono tutte quelle attività finalizzate ad aumentare il volume di traffico (accessi) che un sito web riceve tramite i motori di ricerca. Tali attività comprendono l’ottimizzazione sia del codice sorgente dellapagina web, sia dei contenuti. L’ottimizzazione è parte di un’attività più complessa, quale il marketing dei motori di ricerca (Search Engine Marketing, SEM).
L’attività di ottimizzazione per i motori di ricerca comprende varie operazioni tecniche che vengono effettuate sul codice HTML (incluso il markup) e sui contenuti delle pagine web del sito, nonché sulla struttura ipertestuale complessiva (tecnologie di interazione comprese). Indispensabile è anche l’attività esterna al sito, solitamente effettuata con tecniche di link building, diffusione di comunicati stampa e campagne di article marketing di qualità.
Con il termine ottimizzazione NON si intendono quelle attività volte ad aumentare il traffico tramite i motori di ricerca.

La SEO intesa come ottimizzazione è un’attività che consente di migliorare la qualità di un sito web per fornire una informazione quanto più attinente possibile (e che rispecchi la realtà) all’informazione cercata da un utente. Il traffico è un’altra cosa e rendere una pagina attinente ad un intento di ricerca di una informazione/prodotto/servizio rimane valido per qualsiasi motore di ricerca tra cui anche quello interno al sito stesso.

Quando si parla di SEO è importante pensare all’Information Retrieval e soprattutto non all’aumento di traffico, ma al miglioramente del traffico ricevuto, che non per forza di cose corrisponde ad un aumento di esso, ma piuttosto in molti casi ad una diminuzione dello stesso.

Alla base della SEO c’è la cura della qualità e la capacità di rispondere in modo corretto alla domanda di informazione cercata.

Il secondo paragrafo che parla invece di tecniche di Link Building, Comunicati Stampa e Article Marketing mette in evidenza quanto sia inadeguato l’attuale sistema di ranking dei risultati. Google sta promuovendo un risultato poco attinente e negativamente informativo solamente grazie al favoritismo che riserva (in modo non meritato) a Wikipedia che nella lingua italiana è molto lontano da informazioni corrette e adeguate come avviene invece in lingua inglese.

Conclusione alla premessa
Quanto scritto sopra è solamente un preambolo a quello che cercheremo di realizzare qui su gt per offrire dei contenuti e delle spiegazioni in linea con quanto la SEO merita senza l’approssimazione che il motore di ricerca più noto in Italia e al mondo gli sta attualmente dedicando qui nello stivale.

In breve cercherò di coprire quegli argomenti che recentemente sono diventati parte delle competenze che un SEO Specialist deve possedere in quanto molti temi passati e validi tutt’ora sono affrontati nel libro SEO Power di Giorgio e in una vecchia guida che con questa serie di documenti e considerazioni cercherò di estendere.

Tra queste competenze vanno sicuramente inclusi i seguenti punti:

Ferri del mestiere: Analytics, Webmaster Tools, Strumenti per le parole chiave, Strumenti di Link Intelligence (come Majestic, Ahrefs, OSE), Excel e Operatori avanzati.
Miglioramento dei tempi di caricamento delle pagine: best practice, accorgimenti, strumenti per il monitoraggio, strumenti per l’automazione e concetti come SPOF.
Comprensione del funzionamento del protocollo HTTP e dei codici di risposta.
Aggiornamento su tutte le attività tecniche onsite (Sitemap, Canonical, Authorship, Redirect, Markup strutturato…)
Qualità e rilevanza dei contenuti in base ai contesti.
Aspetti sociali, personalizzazioni e autorevolezza di brand e persone.
Scelte di design multi-piattaforma e architettura informativa incentrata sull’utente.
Monitoraggio del brand (proprio) e dei competitor e stalking avanzato
Tutti questi punti a loro volta si ampliano a dismisura e non sarà sicuramente facile mettere in piedi in modo organico tale enormità di informazioni, ma ci proveremo.

Di seguito ho pensato fosse una buona idea aggiungere il parere di alcuni bravi professionisti su cosa sia la SEO.

Che cosa è la SEO? Il parere ai SEO
Tutti noi sappiamo che ogni definizione in questo campo rischia di essere riduttiva…ma sono definizioni e come tali prendiamole considerando anche tutta la premessa e prendendo tali definizioni come un concentrato estremamente sintetico della materia.


lunedì 20 maggio 2013

Quanto influiscono sui potenziali clienti le recensioni sul web?

Le opinioni dei clienti non sono mai state così importanti e non hanno mai avuto tanto peso nella vita
degli hotel come oggi.
Non si tratta più di qualche apprezzamento o lamentela di fronte al receptionist al momento del check- out, o di una considerazione fatta in privato, tra una chiacchiera e l’altra con amici o parenti una volta finite le vacanze.
Le opinioni dei clienti hanno assunto un forma concreta e tangibile, quella delle “recensioni online”, e una capacità di propagazione senza precedenti.
Una volta pubblicate in Rete, divengono un’entità dotata di vita propria, a disposizione di milioni di utenti, pronte ad essere lette e condivise senza limiti spazio-temporali. La loro eco rimane viva e forte per mesi, talvolta per anni, e può arrivare a influenzare le scelte di utenti sconosciuti tra loro e residenti in ogni parte del pianeta.
Per citare alcuni dati significativi a proposito:
 Il 92% degli utenti legge le recensioni e l'89% dei consumatori afferma che queste influiscono sulla propria decisione di acquisto
 Il 35% dei consumatori cambia l'hotel scelto dopo aver navigato sui social media
 Una votazione superiore di 1 punto in una classifica di recensioni equivale a un aumento del
9% in termini di media giornaliera (Expedia)
 Interrogati sull’affidabilità delle recensioni postate sul web dai clienti di hotel, oltre 8 su 10 le
hanno definite “sufficientemente affidabili” (Elliott.org – Consumer Traveller)
 I viaggiatori che visitano siti di recensione e comparazione prezzi tendono a prenotare con
maggiore frequenza rispetto agli altri utenti (PhoCusWright)
 Quello che conta per l’utente oggi, è la “qualità percepita” in relazione al prezzo pagato e lo Star Rating non è più capace di comunicare questo fattore, per questo le recensioni stanno diventando un punto di riferimento più attendibile delle stelle
È dunque un dato di fatto: le recensioni on-line non possono e non devono essere ignorate, poiché è stato dimostrato che abbiano un impatto decisivo sulle performance dell’hotel, sulla sua occupazione, le sue tariffe e i suoi profitti finali.
Non importa quanto possano essere frustranti per l’albergatore le recensioni negative: fare finta che non siano state scritte, sperare che non vengano lette o che col tempo finiscano nel dimenticatoio, non può che nuocere all’hotel.

Social media turistico

Perché oggi un operatore turistico deve essere attento alle recensioni.

Le recensioni sono conversazioni
Hotel Brand Reputation: le Recensioni sono conversazioni!

Inutile negare che per tutti coloro che si occupano di web marketing turistico, questi ultimi anni siano stati segnati dal boom del mobile e dei social network.

Facebook ha acquistato un vero e proprio valore commerciale, Twitter è diventato un comune strumento di assistenza ai clienti, Pinterest e Instagram si sono affacciati alle porte degli hotel come nuovi canali di comunicazione ed engagement. Peccato che spesso questa apertura al mondo social abbia fatto dimenticare a molti albergatori le basi della relazione con il cliente online, prima fra tutte le recensioni.


In un recente articolo Micheal Fertik, CEO di un’azienda che si occupa di brand reputation management, ha sottolineato come sempre più spesso gli hotel cerchino la panacea a tutti i loro problemi nei social media, senza approfondire in modo adeguato l’analisi della brand reputation attraverso le recensioni.

“Le aziende continuano a pompare preziose quantità di tempo e soldi nell’ambito social. Secondo diverse fonti il numero di piccole attività che hanno aumentato il loro social media budget nell’ultimo anno è quadruplicato e il 43% di queste dedicano ai social media oltre sei ore settimanali.”

Siamo sinceri: quante aziende passano 6 ore la settimana (cioè quasi un intero giorno lavorativo) a monitorare, analizzare, rispondere e attivare iniziative fondate sulle recensioni che lasciano i propri clienti online?

“Che i social abbiano cambiato le carte in tavola, non c’è dubbio – prosegue Fertik – ma le recensioni online sono in questo momento il cavallo nero (con poche probabilità di successo, ndr), in termini di settore in cui le attività stanno focalizzando i loro sforzi.”

Non mi addentro nel resto dell’articolo di Fertik, chiaramente di parte vista la sua attività, ma non posso che essere d’accordo con il suo incipit, perché vedo moltissimi hotel aprire account Facebook e Twitter senza cognizione di causa, che poi non si preoccupano nemmeno di rispondere alle recensioni su TripAdvisor… cioè non conoscono l’ABC della gestione della reputazione online.

Anche le recensioni sono conversazioni

La realtà? È vero, i social media hanno obiettivi e ragion d’essere diversi rispetto alle recensioni online: sono prima di tutto una fonte di conversazione, fidelizzazione, un modo per far conoscere il brand, ma le recensioni per certi versi non sono diverse.

Molti considerano il commento online una mera conversazione unidirezionale, ma non è così. Se l’hotel diventa in grado di analizzare, capire, curare le recensioni e soprattutto, rispondere in modo adeguato quando è possibile, le recensioni online possono trasformarsi in conversazioni. Non solo con l’utente a cui si risponde, ma anche e soprattutto con tutti gli altri utenti che leggeranno quelle recensioni e quelle risposte da parte dell’hotel.

Non crediate che le vostre risposte non vengano lette o che non abbiano peso rispetto alla recensione stessa. Se ben ricordate, in un sondaggio realizzato da TripAdvisor qualche tempo fa, il 78% degli intervistati ha dichiarato che vedere qualcuno del management rispondere fa pensare che l’hotel abbia maggiormente a cuore l’ospite e il 57% ha affermato che le risposte del management lo fanno sentire più sicuro di prenotare la struttura rispetto a chi non risponda alle recensioni.

Senz’altro i Social Network stanno diventando il luogo privilegiato per sviluppare la conversazione, ma non dimenticate che TripAdvisor e gli altri siti di recensioni online sono tra i primi siti frequentati dagli utenti prima e dopo un viaggio ed è quindi lì il primo punto dove ascoltare e soprattutto, intervenire.

Non dimenticate che TripAdvisor non è il solo sito dove si possa rispondere alle recensioni, basti citare Google Plus Local: se rivendicherete la vostra pagina, potrete infatti rispondere di vostro pugno anche alle recensioni di Google.

Vi siete mai chiesti quanto abbiate contribuito a far diventare la vostra pagina di TripAdvisor davvero un luogo di conversazione piuttosto che una serie di lettere senza risposta?




Fare affari con facebook

Social media marketing
Facebook è un potente strumento di marketing. Aiuta le imprese a migliorare la propria presenza in rete e genera incredibili opportunità di business.
4 buone ragioni per non rimandare più

Una pagina Facebook interessante ti distingue dai tuoi competitor e attrae nuovi clienti;
I social network orientano le decisioni di acquisto di prodotti e servizi;
Il marketing su Facebook costa circa il 60% in meno rispetto al marketing tradizionale;
Abbiamo aiutato molte aziende a perfezionare le proprie strategie social con risultati eccellenti

mercoledì 15 maggio 2013

BRAND REPUTATION

BRAND REPUTATION

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BRAND REPUTATION, MONITORA LA REPUTAZIONE ONLINE DELLA TUA AZIENDA

Brand Reputation Management: che cos’è e perchè è importante
La Brand Reputation Management (gestione della reputazione online) è fondamentale nel mondo del Web 2.0. Le scelte delle persone e dei consumatori sono infatti costantemente influenzate dalle opinioni trovate online su forum, blog, social media, siti di recensioni...Queste informazioni vengono lette, diffuse, condivise e discusse, influenzando così l’immagine online delle aziende.

Gli interventi di Reputation Management sono utili quando...
Vuoi conoscere la reputazione online della tua azienda
Vuoi scoprire cosa dicono i navigatori di te
Vuoi tutelare la tua immagine e quella del tuo brand online
Vuoi “ripulire” Google da risultati negativi e pagine potenzialmente dannose
Vuoi gestire al meglio i commenti e le recensioni sui siti specializzati

Hotel, ristoranti, attività commerciali...devono prestare la massima attenzione a difendere la propria reputazione, basta infatti un solo commento negativo per mettere a rischio la reputazione in Rete di un’azienda. Lo sanno bene gli albergatori che ogni giorno devono gestire le recensioni (spesso anche non veritiere) su TripAdvisor, Trivago, HolidayCheck, ecc.

Un po’ di numeri
L’85% dei navigatori usa Internet per cercare informazioni su prodotti e servizi
L’85% degli utenti è propenso al passaparola, soprattutto attraverso Internet
Ad 8 utenti su 10 capita di non comprare un prodotto dopo aver letto una recensione o un giudizio negativo su Internet
Nel 2014, le recensioni false di Hotel raggiungeranno il 15%

Cosa fare?
Contando che Internet è il luogo per eccellenza dove gli utenti vanno a manifestare le loro opinioni (sia positive che negative), è nel Web che bisogna agire. La moderna Brand Reputation Management si compone di tre azioni principali: Monitorare, Partecipare, Condividere.

L’attività di monitoraggio o ascolto serve a capire cosa si dice online del tuo brand analizzando il comportamento dei consumatori, l'efficacia delle campagne pubblicitarie, la forza della marca, le recensioni (TripAdvisor ecc.) e il passaparola sui Social Network.
Partecipare e Influenzare: la Web Reputation della tua azienda si costruisce soprattutto attraverso la conversazione. Facebook, Twitter, blog, TripAdvisor, Google+, forum...essere presenti dove i navigatori parlano di voi significa essere in grado di attenuare le percezioni negative, enfatizzare e stimolare quelle positive e riuscire a trasformare i commenti negativi in un vantaggio.
Condividere: dare risalto alle opinioni positive sulla tua attività, creare contenuti di qualità e diffonderli su Internet attraverso i Social Media.

Monitorare e partecipare attivamente alla conversazione online non è però sufficiente, bisogna farlo nel modo giusto. Una risposta fatta nel modo sbagliato può essere più dannosa di 10 commenti negativi e “macchiare” l’immagine di un brand su Internet. Soprattutto nel settore turistico, è importante considerare la crescente abitudine degli utenti di andare a leggere le recensioni e le opinioni degli altri viaggiatori. Quello che troveranno su Internet dipende anche da voi.

domenica 12 maggio 2013

posizionamento firenze

perchè Facebook puo aiutarti ad indicizzare il tuo sito? Sappiamo tutti quanti che FB è il secondo sito piu visitato al mondo quindi il secondo piu cliccato, e ad oggi ancora non viene usato coe motore di ricerca, ma se ci fate caso quando usate google per cercare qualcosa, vi appaiono anche i risultati di pagine di FB,quindi create pagine aziendali o gruppi professionali che STRATEGICAMENTE, RIPRENDINO LA PAROLA CON CUI VOLETE ESSERE TROVATI. Comunque non è abbastanza, poichè ancora oggi l'utente che naviga il"NAVIGATORE" darà sempre la priorità ad Aziende che hanno il loro sito istituzionale, e non solo la Pagina FB aziendale, quindi chi fa solo la pagina -FB perchè è gratis, deve sapere che non avrà nessun ritorno se non ha il suo sito. grazie . per ulteriori info chiama il numero 335-5685270 Mantovelli Massimo

POSIZIONAMENTO SUI MOTORI DI RICERCA

Il posizionamento nei Motori di Ricerca Cercare visibilità in Internet ed investire in un servizio di posizionamento nei motori di ricerca è oggi è una delle scelte più intelligenti che un'azienda possa fare. Sono oltre seicento milioni nel mondo le persone che utilizzano regolarmente la rete, e di queste si stima che circa trecento milioni,ogni giorno, utilizzano i motori di ricerca per trovare quello di cui hanno bisogno. Il posizionamento nei Motori di Ricerca Siccome è statisticamente provato che raramente un utente Internet si spinge oltre la terza pagina di ricerca,il posizionamento nei primi 10 risultati dei motori è diventato oggi vitale per chiunque desideri realisticamente fare Business con Internet! Con oltre 9 miliardi di pagine Web indicizzate in Google, e senza una adeguata strategia di Internet Marketing, le possibilità di raggiungere il proprio Target commerciale sono davvero minime! Una corretta strategia di posizionamento nei principali Motori di Ricerca, ottenuta combinando professionalmente l'ottimizzazione delle pagine Web, con una corretta selezione delle Keyword più appropriate, e con un'azione di Linking strategico a 360 gradi, rappresenterà la più importante risorsa di comunicazione online, e sarà in grado da sola di garantire l'80/90% del vostro volume totale di traffico qualificato! Siamo professionisti del posizionamento nei Motori di Ricerca! Il nostro Team di specialisti è perfettamente preparato per gestire le più moderne strategie di Posizionamentoper parole chiave concordate assieme ai clienti, utilizzando tecniche innovative e universalmente accettate. Con il nostro lavoro siamo in grado di effettuare il posizionamento ed il mantenimento delle Keywords concordate, nonostante la notevole complessità del mondo del Search Engine Marketing odierno. Ecco i vantaggi di una buona strategia di posizionamento nei motori: Un netto incremento di traffico qualificato. Un eccellente Ritorno dell'Investimento (ROI). Un allargamento delle proprie quote di mercato. Un netto aumento del numero di nuovi clienti acquisiti. Un adeguato livello di competizione con la concorrenza!